Mi sono ricordata per caso di aver conosciuto da vicino un deputato del primo Parlamento Repubblicano. Si chiamava Pietro Reali e aveva una storia speciale, ma forse allora non era l’unico. Intanto era emigrato in Francia bambino con la sua famiglia e poi era dovuto rientrare quando suo padre, un anarchico molto attivo e spesso rissoso, fu espulso dalla Francia. Della sua famiglia Pietro era l’unico ad avere un nome “normale” dato che era fratello di Idea, di Rivolta e di Ferri di cui ho raccontato già.
Questa é la foto che compare nella scheda nell’Archivio del Parlamento dove, alla voce professione, si dice OPERAIO. Cosa che oggi raramente potrebbe succedere. Ma quello che voglio ricordare è qualcosa che mi ha raccontato sua sorella Idea: quando fu eletto deputato, al momento di presentare i documenti si scoprì che non aveva il diploma di quinta elementare. Forse il documento era andato perso, forse era stato ottenuto in Francia e non valeva, forse… non aveva mai fatto le scuole regolari.
Fatto sta che scoprirono che secondo il Regolamento della Camera non si poteva essere eletti senza la Licenza elementare e così prima di essere ammesso in Parlamento dovette in fretta e furia passare un esame da privatista e ottenere il documento famoso.
Non che fosse un analfabeta, anzi. Ai suoi tempi essere colti e informati era un dovere per chi faceva politica, specie a sinistra, ma molto spesso erano autodidatti specialmente quelli che come Pietro Reali, venivano da famiglie poverissime.
Io l’ho conosciuto quando aveva appena terminato la sua seconda legislatura e la sua casa era foderata di libri; insistette per regalarmene alcuni raccomandandomi di leggere e di studiare perchè, disse, serve alla gente.
Oggi consultando l’archivio storico della Camera dei Deputati é possibile anche leggere quale è stata la sua azione, a quali Leggi ha dato il suo contributo… e pensare che non aveva la Licenza!