Non é un ricordo personale , ma come dicevo nel titolo del blog ” é una cosa che so, ma se non la racconto…”
Questa cosa l’ho vista solo in questa piccola zona delle Marche fra Fabriano e Sassoferrato.
Sono gli alberi della nascita, che vengono piantati dagli amici della famiglia alla nascita di un bambino.
Come mi è stato spiegato per la nascita di una bambina si cercava un albero a forma di vaso, di “conocchia” mi hanno detto.
Veniva decorato con i simboli della futura vita della donna: una bambola, una carrozzina, un fuso per filare, il mattarello, una pentola..
L’albero per la nascita di un maschio é un pioppo il più dritto e alto che si può trovare, viene scortecciato ma si lascia solo un ciuffo di frasche in alto.
Viene decorato con i simboli maschili: un fiasco, un fucilino, una biciclettina e l’immancabile bandiera.
La simbologia é davvero trasparente: l’albero femminile con la sua forma ricorda l’utero mentre quello maschile é chiaramente fallico.
E poi gli oggetti che sono evidentemente frutto di una idea maschilista della vita, all’uomo il mondo e l’avventura (la bicicletta, il fucilino) e alla donna la casa: filare, figli e cucinare. l’albero viene lasciato finché non sarà stata offerta una “merenda” agli amici che l’hanno piantato cosa che deve avvenire entro il primo anno. Una tradizione molto antica della quale non ho trovato notizie ma che si realizza negli stessi luoghi dove ancora si pianta l’albero la notte del primo maggio: insomma dove agli alberi si dà un’importanza e un significato molto profondi , quasi umani.