ricordi… ma non miei

Cercando nel web per documentarmi su un borgo abbandonato dell’Abruzzo ho trovato questa storia che mi pare così bella che desidero faccia parte anche dei  miei di ricordi.

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Su questo sito, dove si parla di paesi abbandonati c’é la storia di Tonino.   Eccola:

A Valle Pezzata, tra le vecchie abitazioni ce n’é una un po’ discosta dalle altre…
all’esterno con vernice rossa un nome, Di Carlo Michele…
All’interno sulla cappa del grande camino un cartello su cui un certo Tonino evidentemente abitante del luogo andato e poi tornato per una visita ha lasciato scritto questa specie di testamento spirituale.

“Benvenuti nel paese degli gnomi, fate e magarò!!! Benvenuti nel paese della mia giovinezza!! Benvenuto a te, straniero venuto a visitare questa Valle. Rispetta questo posto, perchè ogni pietra, ogni casa ha una sua storia di gioia, sudore e morte. Bentornato a te figlio di questa terra!, che lasciasti per la ricerca di una vita migliore – migliore si, ma a quale prezzo!? Ricordi le corse e le risate? la polenta, il farro e le castagne arrosto, il tuo primo amore? Forse adesso starai meglio, ma quando la tristezza ti assale ripensa alla tua Valle – perchè nel pensiero, almeno, essa tornerà a vivere. Io non mi vergogno di essere figlio di questa Valle – essa è parte di me, della mia storia; perchè allora voi tutti l’avete lasciata in degrado e all’abbandono? Torna qualche volta, almeno bevi quest’acqua limpida – respira quest’aria salubre, così facendo porterai nel tuo mondo un po’ della tua Valle. Ai tuoi parli mai di Valle? Raccontagli le favole dei tempi passati – delle nevicate e della tua giovinezza e ti parrà di tornare fanciullo. Arrivederci da Valle Pezzata. Tonino alla sua Valle – 29/08/2004”
Più sotto Mario Di Carlo il 13/8/2008 ha sottoscritto il tutto, evidentemente per condividere.

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 Il curatore del sito, Francesco Mosca, davvero un benemerito, ha ricercato con autentico amore, pazienza, fatica e competenza, i borghi che stanno scomparendo e assieme a loro la memoria della sua terra conclude così
“In queste frasi, scritte probabilmente di getto, troviamo comprensibilmente rabbia, disappunto, rassegnazione, ostinazione, senso di impotenza per il mondo intorno a noi che cambia, malgrado noi. Forse è inutile sottolinearlo, troviamo anche tanta poesia ed una grande verità: in ognuno di noi c’è un Tonino. Grazie, Tonino, per averci lasciato il tuo messaggio. Noi non siamo della tua Valle, ma grazie a te andando via ne porteremo un po’ con noi.”

Sarebbe una sciocchezza aggiungere le mie a queste parole così giuste.