A qualunque ora e quasi ovunque si vedono persone che cucinano, spesso piatti improbabili che non assaggerei volentieri, e mi fanno pensare che anche io avrei delle ricette abbastanza originali o poco conosciute, ma certo di tutt’altro tipo.
Intanto devo precisare che sono ricette di tempo di guerra o quasi, e dunque povere e senza frivolezze.
La prima che mi viene in mente e che è ancora in uso, anche da parte di qualche figlia, è il lesso ripassato.
Già dal nome si capisce che è un modo per rendere mangiabile qualcosa di avanzato ed infatti è così: la carne di manzo già sfruttata per fare il brodo (quello vero, non fatto col dado) si taglia a fette, si mette un po’ di buon olio in una padella con uno spicchio di aglio, quando è caldo si mettono le fette di bollito e si toglie l’aglio.
Si girano le fette e poi si bagnano con un mestolo di brodo che si lascia asciugare piano piano. A noi pare buono, un piatto invernale con sapore d’antan e di semplicità.
Ma c’era anche un primo piatto “ricco” che di solito veniva fatto per chi era stato poco bene e doveva riprendersi. Poteva essere un riso bollito o degli spaghetti o una minestra un po’ densa che venivano conditi con un uovo sbattuto con un bel pugno di parmigiano e una grattatina di noce moscata.
Profumato, sostanzioso e, di nuovo, semplice. Ma con un tocco di esotico in quella noce moscata.