la prima volta

teatro S.Agata

L’ho riconosciuto subito, anche se è molto cambiato : pulito, ridipinto, rimesso a nuovo.
È il teatro dove, forse nel 1948, ho visto il primo film della mia vita, in uno di quei palchi centrali di prima fila…
Mi sono rimaste in mente con molta precisione alcune immagini, tutte terrificanti: allora andavano di moda i drammoni e io avevo 5 o 6 anni e queste figure che si muovevano e parlavano e i rumori e la musica… e il tutto nel buio!
Troppo.
Uno di questi ricordi che associavo a qualcosa di verde ho scoperto (sempre grazie  a Wiki e Google) che dovrebbe essere stato “Inferno verde” con Douglas Fairbanks…
Lo definiscono un film mediocre… non per me!

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E un altro film di cui ho un ricordo  molto preciso con anche un brandello di trama, ma di cui non so risalire al titolo, raccontava di una lei (Maria) che amava un lui (Antonio) che però la tradiva (credo).
L’aereo che porta Maria si sfracella sulle montagne, Antonio la va a cercare, il fantasma di Maria chiama con voce d’oltretomba : “Antoniooooo, Antoniooooo”
e lui “Mariaaa, Mariaaa” e la segue.
Lei indietreggia  con le braccia tese davanti a sè (come i veri fantasmi) sempre chiamando, lui la segue (braccia tese per raggiungerla) sempre rispondendo e…. finisce in un crepaccio.
Il ricordo mi è rimasto molto vivo perché per anni i miei due fratelli quando si volevano divertire, nel buio della nostra cameretta  si mettevano a chiamare Antonio e Maria con intonazione cimiteriale e io…. MAMMMAAAAA!
Però che razza di film!

Sant'Agata Feltria - Piazza Garibaldi2

la Piazza di S.Agata Feltria con il teatro Mariani e le sue logge

Ma il teatro Mariani  che è stato “teatro” di queste avventure è un gioiello, scopro, un unicum : il più piccolo teatro europeo tutto di legno in uno dei piccoli paesi del nostro Appennino che dopo anni di oblio e difficoltà, è riuscito a trovare la chiave per farsi conoscere da turisti e gastronomi: Sant’Agata Feltria.

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eclissi 1961

1^eclissiPensandoci oggi in occasione di questa eclissi abbastanza parziale qui nel centro Italia  scopro di aver assistito a più di una eclissi. Intanto la prima, totale, del 1961 in  febbraio, ore 8.30 circa del mattino.
Oddio vista proprio no in quanto fra me e il sole, a quell’ora del mattino, c’era la collina del centro storico della mia città.
Ma anche se non l’ho guardata direttamente  (e meno male dato che allora poco si sapeva dei danni possibili) ne ho un ricordo molto vivo.

Abitavamo a piano terra e la porta di casa dava sul giardino; avevo da fare in casa ma ogni poco uscivo  per vedere come la luce si abbassava… ad un certo punto l’ombra era al massimo e da tutta la città si levò un “ohohohoh” di stupore, ma anche di allarme… come se tutta la città insieme sospirasse.
Erano soprattutto le centinaia di ragazzi che le scuole avevano portato a vedere il fenomeno sulla terrazza del Circolo Cittadino e di altri palazzi che avevano spazi adatti…
Mi ricordo il brivido di freddo e anche quello che poi ho saputo chiamarsi il “vento dell’eclissi” cioè una specie di brezza che si crea per l’abbassamento repentino della temperatura.
E poi ancora di più mi ricordo Bimbo, il cane che avevamo allora, che si stringeva a me, uggiolando piano.

 

 

“ultime notizie” dall’America

lettera 1

Fra vecchie cose è venuta fuori questa lettera, indirizzata al mio nonno Sante dalla cognata che era rimasta negli Stati Uniti… quante cose racconta. Intanto l’alfabetizzazione precaria ma sufficiente a scrivere e farsi capire e a quel tempo non erano in molti specie nella sua classe sociale. E poi le notizie… la paura che Costa (mio padre) venisse mandato in guerra e poi la sorpresa di vedere dalla foto che se la cavano piuttosto bene, almeno all’apparenza visto che la mia nonna a quanto pare portava il cappello… e l’accenno alla “Bassa Italia”  e poi si rivolgevano l’un l’altro con il “voi”… che poi il fascismo aveva abolito. Davvero nel suo piccolo un documento di vita, spicciola ma vita

lettera

nonni e babbo copia

I miei nonni: non sarà la foto della lettera, ma i personaggi sono quelli.