Una passeggiata in campagna mi ha ricordato dei fiori che avevo completamente dimenticato anche perché da tutti erano stati dimenticati: le dalie e le zinnie.
Nella mia infanzia romagnola non ricordo orto, aiuoletta, aia di campagna che non avesse, in autunno, almeno un angoletto splendente di colori, di tutti i possibili colori dell’arcobaleno tranne il blu… Un angolo che veniva curato e accudito con soddisfazione dall’arzdora, la massaia, che poi li raccoglieva e ne ornava anche le tombe ai primi di novembre.
Erano le ZINNIE, fiori un po’ ruvidi, rigidi, ma durevoli, multiformi e soprattutto multicolori e, più eleganti e delicate, ma anche loro di ogni possibile forma e colore: le DALIE.
Che nostalgia! Ma non c’è niente da fare: c’è una moda anche nei fiori…della sparizione di zinnie e dalie, credo sia responsabile la loro semplicità, il fatto che non c’è bisogno di andare a comprare niente per farli crescere e soprattutto che con il loro aspetto ci ricordano le loro (e nostre) origini campagnole. E questo è quasi imperdonabile