In quegli anni andavo periodicamente da Bologna a Firenze e viceversa in treno. Ci si accorgeva quando si entrava nella galleria direttissima, un tunnel eccezionalmente lungo dove il treno poteva raggiungere una notevole velocità. Si tappavano le orecchie e c’era un forte rumore.
Per fortuna mia le attività fiorentine erano state sospese per le vacanze natalizie così non ero su quel treno quando Il 23 dicembre 1984 una bomba esplose sul Rapido 904 Napoli-Milano nei pressi della stazione di Vernio, all’imbocco della galleria “Direttissima”. 15 i morti e 267 i feriti. Per l’ultima delle stragi della strategia della tensione verranno condannati alcuni capi di organizzazioni criminali italiane, come il cassiere della mafia Pippo Calò.
Continuai a fare i miei andirivieni fra Firenze e Bologna, ma qualcosa era cambiato: i passeggeri dello scompartimento che fino a quel punto del viaggio erano rimasti in silenzio (non c’erano ancora i cellulari) occupati ciascuno a leggere o a dormicchiare improvvisamente si mettevano a conversare, magari dicendo banalità a proposito della velocità, del rumore, del fastidio alle orecchie… insomma di qualunque cosa pur di non restare in silenzio, soli con la paura e anche con il ricordo di quell’attentato vigliacco e sanguinoso.
Questo “fenomeno” é durato a lungo; le prime volte nemmeno me ne sono accorta. Poi capitava con regolarità. Poi ho smesso di percorrere la tratta e nel frattempo… ci sono stati altri attentati e quello del treno 904 é scorso nella classifica. Ricordare é sempre bene