Che sia una mostra o un bosco o un sentiero o un borgo o un monumento Giorgio e io lo visitiamo quasi sempre separati: andiamo ognuno al suo ritmo e gusto, per ritrovarci poi alla fine. Un giorno mentre al bosco di Canfaìto camminavo più avanti sul sentiero mi ha raggiunta un gruppetto di giovani coppie.
Uno di loro mi porta il messaggio di Giorgio che si è fermato a riposare e mi fa sapere che arriverà dopo… “ Conosco il suo passo: sono più di cinquanta anni che camminiamo assieme!”
Una delle ragazze si stupisce e, incredula, domanda “Ma come si fa ad andare d’accordo e restare assieme per tanto tempo?” Dovrei dire che sinceramente non lo so e invece mi esce una risposta che stupisce anche me “Restare diversi ”
A ripensarci però è abbastanza vero. Mi torna a mente un episodio del mio primo viaggio nella nostra amatissima Matera (e l’altrettanto amata Lucania). Uscendo dalla città verso la valle del Basento c’è un momento in cui all’improvviso dalla strada dopo una curva si apre una vista immensa sul paesaggio delle colline che digradano verso il fondo valle. Era estate, faceva molto caldo e i campi erano brulli, bruciati dall’aridità. Nessuna costruzione e soprattutto niente alberi, solo cespugli spinosi, siepi grigie, sassi e un sole abbacinante che invadeva tutto, senza nemmeno un accenno di ombre, di verde…. Sorpresi da quella visione improvvisa contemporaneamente abbiamo esclamato:
“Che bellezza!” Giorgio e “Che desolazione!” io…
Ecco a proposito di andare d’accordo: quel mondo magnifico e desolato lo amiamo con tutto il cuore e ci siamo stati (e tornati e tornati…) ognuno godendoselo a modo suo, condividendo e vedendone tutte le sfumature.
NB: la foto del paesaggio bellissimo e desolato è presa da Craco; illustra molto bene quello che intendo per questo la prendo a prestito da http://www.cracomuseum.eu che ringrazio