Questi giorni sulla nostra tavola sono tornati i mandarini o le clementine e come sempre una volta sbucciato il frutto mi trovo a contare gli spicchi.
È un’abitudine che mi è rimasta dalla scuola quando nella stagione invernale i mandarini erano presenti spesso come frutta alla mensa. Per caso qualcuno aveva cominciato parlando degli spicchi a dire cose tipo “io ne ho 8” “i miei sono 12” e così via.
La differenza aveva già incuriosito qualcuno e io ho intravisto una bella occasione per scoprire la possibilità di studiare quella realtà utilizzando lo strumento della statistica.
In pratica ognuno memorizzava il numero dei suoi spicchi e poi tornati in classe raccoglievamo tutti i risultati scrivendoli alla lavagna.
Siccome ognuno si poteva servire liberamente della frutta questo gioco era anche diventato un incentivo a mangiarne così che spesso quasi tutti i bambini mangiavano più di un mandarino per avere più informazioni da esaminare.
Una volta trascritti i dati li organizzavamo per valori (quanti da sei, quanti da…), li rappresentavamo in un grafico e poi facevamo le osservazioni su quale era la moda, quale il numero minimo, quello massimo, e poi la curva di Gauss e… tutto quello che ci poteva venire in mente.
Grande fu la meraviglia nello scoprire che per quanto piccolo nessun mandarino aveva presentato meno di 5 spicchi (se non ricordo male) e anche il massimo non andava che raramente più in là dei 12…
E ripetendo ogni tanto l’indagine abbiamo anche scoperto che i risultati erano sempre abbastanza simili tanto da poter azzardare una “legge” degli spicchi di mandarino.
Lezioni di matematica divertenti, saporite, molto partecipate!