Sono stata l’assistente del poeta Mario Luzi

mario_luzi-95-lrgSono stata l’assistente del poeta Mario Luzi
Non sono nemmeno laureata, anzi ho frequentato l’Università solo per qualche mese, ma é vero: sono stata l’assistente del poeta più volte candidato al Nobel.
E’ andata così.
Durante un’estate circa a metà degli anni sessanta all’Università di Urbino,  Mario Luzi teneva una serie di lezioni sulla poesia italiana contemporanea durante i corsi estivi per stranieri,
Per me appassionata ed ignorante dei poeti di quel tempo, che avevo cercato da autodidatta di farmi un’idea di quanto si era scritto dopo i vati PascoliCarducciD’Annunzio, poter ascoltare un poeta come Luzi che parlava dei poeti suoi contemporanei mi sembrava un’occasione fortunata.
Anche se non ero straniera, decisi di imbucarmi.
Grande felicità: ho scoperto poeti di cui non sapevo nemmeno il nome, capito  il senso di versi oscuri, compreso significati e rimandi insospettati.
Insomma proprio delle lezioni di grande soddisfazione.
L’uditorio era formato da professori  di università straniere e da laureati stranieri specializzandi  in letteratura italiana.
Alcuni in particolare erano molto, ma molto, pignoli; un paio assomigliavano e superavano lo stereotipo del professore tedesco attempato, puntiglioso, un po’ tardo.
Luzi spesso si fermava a lungo a cercare la parola, quella, l’unica giusta nella sua mente di poeta per il quale la parola é un tesoro inestimabile che non si può barattare e tradire.
Era dunque un dramma sentire uno dei pignoli interromperlo per pretendere che scrivesse alla lavagna i nomi che citava dato che essendo stranieri non riuscivano a capire blablablabla.
Il tutto detto con il tono  arrogante di chi pretende ciò che gli spetta  e non chiede una cortesia… insomma insopportabili!
Il povero Luzi arrossiva un po’, si scusava, eseguiva e perdeva il filo!
Allora io, benché infiltrata, mi sono offerta di fare quella parte lì:
” Se permette Professore posso pensarci io, Lei  vada pure tranquillo e io scriverò alla lavagna tutti i nomi che Lei citerà”
Un po’ esitante, molto grato, Luzi accettò.
Alla fine della lezione, mentre raccoglievo le mie cose mi si avvicinò per ringraziarmi e anche per… complimentarsi per la mia conoscenza dell’italiano!!!!
Allora gli confessai come stavano le cose, la mia passione per le sue lezioni e la mia presenza di contrabbando.
Restò interdetto e forse un po’ imbarazzato per la mia evidente ammirazione; comunque mi salutò con un sorriso ringraziando ancora.
Alla lezione successiva ero ancora lì, allungai la mano per prendere il pacco delle fotocopie dei testi poetici da distribuire, lui me le porse e per i giorni successivi, troppo pochi purtroppo, sono stata la sua assistente-allieva.
Ne sono ancora fiera.

mario-luzi-secondo-da-sinistra-con-un-gruppo-di-scrittori-tra-cui-in-primo-piano-pier-paolo-pasolini-anni-cinquanta

con un gruppo di colleghi Mario Luzi, secondo da sinistra. in primo piano Pasolini

Sono stata l’assistente del poeta Mario Luziultima modifica: 2018-10-20T07:26:00+02:00da scanfesca
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