Anni ’80 a Torino per motivi sindacali.
Bar al Lingotto praticamente di fronte alla fabbrica, avventori e barista stanno parlando in italiano quando entro.
Appena parlo io che vengo da sud del Po si mettono a parlare in torinese.
Rispetto ai dialetti sono poliglotta e capisco lo stesso.
Racconto l’episodio come un esempio della freddezza dei torinesi e della loro chiusura anti-meridionali ai miei colleghi, torinesi, del sindacato…
“…. non é razzismo,…. é normale,….. perché tu sei abituata alla provincia…”
“A Bologna che non é un paesino di provincia, non succede!” dichiaro, anzi “Se a Bologna entri in qualunque locale pubblico il gestore parla con te, ti dice qualcosa al di fuori del rapporto commerciale”
Sono increduli: finiamo per riprometterci di verificare alla prossima occasione.
Quando succede entriamo in successione in tre negozi e in ciascuno il gestore fa un commento o dice una battuta diretta a me..
Si arrendono, non vogliono ulteriori prove.
Per affabilità e calore umano Bologna-Torino 3 a 0, almeno allora.