alunni in posa

Scartabellando fra le vecchie carte ho trovato queste foto di tre classi elementari che mi riguardano.

foto d'epoca copia

nella prima sono una alunna, la seconda da sinistra in prima fila. Facevo la terza elementare, era il 1951, in primavera….non avevo ancora 8 anni

foto d'epoca 4

nella seconda sono la maestra e questi sono i miei primi alunni, anno scolastico 1964- ’65.

l'ultima classe copiaNella terza foto, dell’anno scolastico 1998-99 io sono una delle due maestre, quella coi capelli corti e questi sono i miei ultimi alunni.

una maestra nel far west

Le linee ferroviarie secondarie in una regione come le Marche stanno scomparendo lasciando una scia di proteste e in me una grande malinconia.

Infatti io ne ho conosciuta una, la Fabriano Pergola che è stata chiusa nel 2011 e per fortuna e in piccola parte riaperta nel 2012. Quando ancora era lei, come si dice, ogni giorno arrivavo a Fabriano dalla mia città e qui prendevo la “coincidenza” per Monterosso. Su youtube hanno postato l’intero percorso…

Ogni mattina scendevo di corsa dal mio treno, correvo verso il trenino e via verso Monterosso dove mi aspettava il taxi che poi mi avrebbe portato alla scuolina, 10 km più su (ma questa é un’altra storia, raccontata qui).

lug2003-940006-090603coxx.jpgUna mattina d’inverno, con il paesaggio imbiancato scendo e … il marciapiede del trenino é vuoto…!

Il capostazione mi guarda, si dà una manata sulla fronte ed esclama “Porcatr…  ci siamo scordati la maestra!”  Siccome il mio treno era in ritardo avevano dato il via libera al trenino…

Dramma, io non so che fare e lui  ” Che giorno é? Mercoledì? Siamo salvi, c’è il postale!”Insomma sono salita sul postale su un carro senza sedili, fra i pacchi, con l’addetto che in punti prestabiliti  al rallentamento o alla fermata del treno lanciava fuori i pacchi.

Le pareti interne del vagone erano coperte di uno strato di ghiaccio e io seduta su una cassa cercavo di scaldarmi a una stufetta a legna sistemata in un angolo. Avevano avvisato la Stazione di Monterosso del ritardo e il mio tassista aspettava.

Sono arrivata in ritardo a scuola, io ero disperata, confusa e mi sentivo in colpa, gli alunni e la bidella invece erano preoccupati per me e la mia salute… Che gente meravigliosa.

Alla sera a casa piangevo disperata con mio marito che, dall’alto del suo atteggiamento zen verso tutto mi consolava così:

” Pensa quando lo racconterai ai nipoti: mi ricordo quando viaggiavo sui postali”  detto con la voce chioccia del vecchietto dei western…

Ed é quello che sto facendo.

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