“Cosa fare a Capodanno” è stata una domanda che non ci siamo nemmeno posti per parecchi anni: con le tre figlie bambine tiravamo fino a mezzanotte giocando alla tombola per la quale noi genitori avevamo preparato piccoli premi. Per qualche anno fu anche piacevole poi le più grandi, che avevano 4 e 5 anni più della piccola, cominciarono ad avere qualche programma con gli amichetti magari in parrocchia, ma non si poteva disertare.
Dal dovere ormai diventato pesante ci liberò tutti proprio la più piccola: era quella che aveva una fitta rete di amicizie e soprattutto aveva stretto rapporti affettuosi con una famiglia, i G., che avevano quattro figli, alcuni dei quali quasi coetanei di Giulia.
Avevano una casa grande, erano in tanti e abituati al caos gioioso (!) dei bambini ma soprattutto la signora Paola aveva il dono dell’accoglienza e della pazienza… impareggiabile!
La signora e i figli amavano molto la nostra figlia piccola così la invitarono a passare la notte di Capodanno da loro. Credo di non aver lasciato nemmeno finire la signora Paola di esprimere il desiderio che lasciassimo andare Giulia alla loro festa… Fu il libera tutti!
Le figlie grandi alle festicciole con gli amici e io e Giorgio a fare quello che ci piaceva, di solito una passeggiata nei dintorni dove goderci silenzi e luminarie da lontano. Che tutti noi si dovesse essere condizionati dalla “piccolaccia” non fu proprio digerita benissimo dalle sorelle, ma Giulia sapeva farsi perdonare.