non solo vecchiette

Molto, molto, troppo spesso si parla degli scout irridendo quasi tutto di loro dagli abiti alle abitudini… forse c’è qualcosa, molto, di più…

Qualche tempo fa ho raccontato di un piccolo bel paese della Valle Castoriana, Roccanolfi poco dopo ho ricevuto da Massimo R. questo suo ricordo
fazzolettoniDicembre 1979, ennesimo terremoto in Valnerina. Vacanze di Natale, con il noviziato clan/fuoco Jesi 1 fummo lì, a Roccanolfi per un campo invernale di 4 giorni, nelle vacanze di Natale, che consisteva in  aiuto pratico e animazione diurna ai bambini e serale con tutta la popolazione, circa 60 anime in totale.

Un paese di pastori, ragazzi della mia età (adolescenti) che non avevano mai visto una città se non in televisione. Un posto che mi ricordava, come ambiente e abitanti, i racconti della Barbiana di don Milani.
25 aprile 2014; con la famiglia e un gruppo di amici siamo andati a fare una passeggiata da quelle parti e vedendo il segnale stradale Roccanolfi, abbiamo seguito le indicazioni e siamo arrivati in questo paese, trasformato completamente da come lo avevamo conosciuto 35 anni prima. ….. Quel giorno poi, girovagando per le vie del paesino, mi sono fermato a chiedere un informazione ad un signore del posto. Presentandomi e dicendo che venivamo da Jesi, Alberto, questo il suo nome, ha sgranato gli occhi…Jesiiiiiiii…..ed ha iniziato a raccontarci una storia di quando un gruppo di scout di Jesi nel 1979 furono a Roccanolfi in occasione del terremoto a portare un po’ di sollievo alla gente del posto.  scoutismo
Alberto ha la mia età e quando gli ho detto che quei ragazzi di 35 anni fa eravamo noi si è commosso, ci ha abbracciati ed ha chiamato la moglie e la figlia che erano in casa per presentarci. La moglie ci ha confermato che negli anni, Alberto ogni tanto raccontava la storia di quel gruppo di ragazzi e ragazze di Jesi che per qualche giorno portarono un po’ di sollievo al paese e alla gente colpita dal terremoto.”

*Roccanolfi

Roccanolfi

Ecco: un’azione che ha lasciato un ricordo così durevole e bello è qualcosa che vale davvero

fiducia nel capo

Fra tutte le cose che ho fatto c’è stato anche un periodo da capo-scout. Così bambini nella famiglia, nella professione di maestra e anche nel tempo libero…

2466897979_bbd99bc69b_o.jpgCampo estivo di lupetti e coccinelle, abbazia del Beato Angelo sui colli della Vallesina: la struttura antica di solito è disabitata per cui numerosi sono gli “animaletti” che vengono fuori dai pertugi dei muri.

E’ sera, nel chiostro fa già buio, dalla toilette in fondo un grido terrorizzato: “Aiutoooo una bestia!!!”. Accorro trafelata. Non mi ricordo nemmeno se fosse un ragno o uno scorpione o che.

Con garbo lo sposto fuori ma siccome lo scout dovrebbe conoscere e amare la natura e non temerla cerco di farli guardare la “bestia” con curiosità, dicendo qualcosa sul perchè e come è fatto così e come vive.

Se ne vanno tranquilli, chiacchierando nel buio e io li seguo non vista.

 

snoopy_scout.jpgIl lupetto più piccolo, dice  all’altro, un anziano (come lo si può essere sotto i dieci anni):

“Secondo te sa tutte queste cose perchè è una maestra o perchè è un capo-scout?”

L’anziano: “Secondo te la tua maestra le sa queste cose?”

 

“Mi sa di no…allora è perchè è un capo-scout!”

Sono dovuta tornare indietro nel buio, con un sorriso sulle labbra, ma anche con un grande problema  professionale…